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Oggi, qualsiasi aspetto del business è digitalizzato, dalle operazioni interne al modo in cui le aziende interagiscono con i clienti.
In questo contesto, le applicazioni sono l’abilitatore di qualsiasi processo e hanno un impatto determinante sulla competitività dell’impresa. Occorre quindi ottimizzarne le performance e garantirne resilienza e scalabilità, ma per farlo è necessario che i team IT abbiano piena visibilità su tutto ciò che ne influenza il comportamento e le prestazioni. Per questo, l’Observability è diventato un tema chiave dell’universo informatico.

Le applicazioni moderne e l’esigenza di visibilità

Buona parte del successo di un’impresa dipende dalla sua capacità di creare customer ed employee experience d’eccellenza: la prima acquisisce e fidelizza il cliente, la seconda attrae i migliori talenti e incentiva la produttività.

Tra i fattori che condizionano entrambe le declinazioni dell’esperienza, la qualità e le prestazioni del software sono centrali: nell’era del cloud, del digital workplace e della digitalizzazione end-to-end dei processi, l’ipotesi che gli applicativi sottostanti siano lenti, restituiscano errori o, peggio ancora, smettano di funzionare (downtime) è da evitare a tutti i costi. Gli effetti sulla produttività, sulla qualità dell’esperienza, sulla fidelizzazione e, talvolta, anche sulla compliance sono evidenti.

Il monitoring e le soluzioni APM

Indirizzare le performance applicative verso il livello di servizio atteso degli utenti è sempre stata una priorità. Per molto tempo, i team IT hanno risposto alla sfida della visibilità con il concetto di monitoring e con piattaforme di Application Performance Monitoring che acquisiscono periodicamente i dati di sistemi e applicazioni (la cosiddetta telemetria), li aggregano e li analizzano rispetto ad alcuni KPI, con il fine di identificare anomalie aventi un impatto sull’esperienza dell’utente, sia esso interno o esterno. Il monitoring restituisce informazioni preziose sullo stato di salute e sulle performance applicative, ma è efficace soprattutto su applicazioni tradizionali, laddove i nuovi rilasci seguono un ritmo predefinito e le dipendenze tra le componenti applicative e infrastrutturali sono note o facilmente tracciabili

L’evoluzione verso l’Observability

Nel corso del tempo, le metodologie di sviluppo e le architetture del software sono evolute moltissimo, approdando verso paradigmi moderni basati su risorse, servizi e tecnologie native del cloud. Elementi come i microservizi, l’orchestrazione dei container (Kubernetes), le funzioni serverless e i modelli (multi)cloud ibridi, nonché metodologie agili come DevOps sono alla base della scalabilità applicativa moderna e della capacità innovativa di qualsiasi azienda, su cui costruire customer & employee experience di altissimo livello.

I paradigmi software moderni generano però livelli di complessità mai visti prima, con decine di microservizi indipendenti, log sparsi su più macchine e container, continue chiamate API verso sistemi terzi (non sempre accessibili in modo diretto), utilizzo di servizi cloud di diversi provider e componenti applicativi implementati per periodi di tempo variabili, a volte anche per frazioni di secondo. Questo ha resto molto più complesso monitorare lo stato dell’infrastruttura e delle applicazioni al fine di risalire alla causa di problemi esistenti o semplicemente per prevenirli.

In altri termini, ottenere il controllo di complessi ecosistemi IT è diventata una sfida in piena regola, ed è per questo che il concetto di Observability si è imposto come uno dei trend più interessanti dell’ultimo decennio.

Observability, ovvero capire il funzionamento di un sistema complesso

Secondo la definizione di Elastic, l’Observability è “la capacità di comprendere lo stato interno di un sistema esaminando i suoi output esterni, in particolare i suoi dati”. Modificando la prospettiva di osservazione, l’Observability risulta essere (anche) la capacità di un’architettura software di rendersi monitorabile in modo approfondito a prescindere dalla sua complessità.

Le soluzioni di Observability, che vengono progettate, implementate e gestite ad hoc sulla base delle esigenze della specifica azienda, si interfacciano con molteplici componenti infrastrutturali e applicativi al fine di raccogliere, correlare e analizzare quattro tipologie principali di dati:

• Log;
• Metriche;
• Tracce;
• Dipendenze.

L’obiettivo, chiaramente, è fornire ai team IT completa visibilità su tutti i layer e i componenti che influenzano il comportamento delle applicazioni, così da capire rapidamente (tramite apposite dashboard o mappe delle dipendenze) cosa stia effettivamente accadendo e, soprattutto, perché si verifichino determinati comportamenti o problematiche.

Le soluzioni di Observability più evolute possono integrare funzionalità di AI (AIOps, per l’esattezza) per facilitare l’interpretazione dei dati, separare efficacemente il segnale dal rumore e anche per implementare funzionalità di auto-correzione di eventuali problematiche.

Visibilità totale, ovvero i benefici dell’Observability

Il principale effetto dell’Observability è la visibilità end-to-end sul comportamento e le performance di ecosistemi IT molto complessi. Come detto, questo si ottiene mediante la “sintesi” di dati relativi all’hardware, al software, ai container, ai microservizi, a componenti dell’infrastruttura cloud e molto altro ancora.

Secondo Elastic, l’Observability aiuta le aziende a:

Migliorare la User Experience delle applicazioni;
Aumentare l’efficienza dei cicli di vita dello sviluppo software;
Accelerare la risoluzione dei problemi e l’analisi delle cause;
Scoprire l’impatto degli incidenti di performance sul business;
Rafforzare la sicurezza delle applicazioni.

Sempre nel capitolo dei benefici potremmo aggiungere la capacità di individuale i problemi in modo proattivo, ovvero prima che creino ripercussioni al business, ma anche la distribuzione di software di qualità superiore e, come accennato precedentemente, la possibilità di auto-correggere determinate problematiche ed errori.

Aiutiamo le aziende nel percorso verso l’Observability

In Intesys Networking, realizziamo soluzioni personalizzate che soddisfano le esigenze di visibilità sugli ambienti IT di qualsiasi impresa, a prescindere dal settore e dal grado di complessità e modernità del suo ecosistema tecnologico.

Le nostre soluzioni coprono svariate esigenze, dal logging finalizzato alla conformità normativa alle soluzioni di sicurezza cyber, fino all’Application Monitoring e all’Observability di sistemi e infrastrutture complesse. Grazie a un’esperienza pluridecennale e a solide partnership tecnologiche (tra cui quella con Elastic), siamo in grado di trasformare e migliorare il modo in cui le imprese gestiscono le proprie risorse digitali.

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Alessandro Caso

Autore Alessandro Caso

Presidente & Partner Intesys Networking

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